Trasporti, fusione tra Ama e Tua entro giugno 2018. Oggi a L’Aquila fissato il cronoprogramma
L’AQUILA, 31 agosto 2017 – Fusione tra Ama e Tua entro il prossimo 30 giugno. E’ l’obiettivo della Regione Abruzzo che, nell’ambito del riordino del settore dei trasporti, punta a stringere i tempi nel processo di integrazione tra l’Azienda per la mobilità aquilana e la Società unica per il trasporto in Abruzzo.
L’ultimo atto è stato l’incontro di questa mattina, a palazzo Fibbioni a L’Aquila, durante il quale è stato fissato il cronoprogramma: entro il 30 settembre un gruppo tecnico formato da rappresentanti di Comune, Regione, Ama e Tua, provvederà a completare la due diligence dell’azienda aquilana di trasporti, ovvero la verifica di tutte le informazioni della società, mentre entro il 31 dicembre 2017 sarà portata all’attenzione del Consiglio regionale la legge per procedere al passaggio di fusione tra Ama e Tua, che verrà completato entro giugno 2018.
Alla riunione di questa mattina hanno preso parte il sindaco Pierluigi Biondi, il consigliere regionale con delega ai Trasporti, Camillo D’Alessandro, l’assessore comunale alla Mobilità, Carla Mannetti, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, l’amministratore unico di Ama, Agostino Del Re, e i tecnici della società partecipata dal Comune capoluogo, Antonio Montanaro, direttore d’esercizio, e Vincenzo Mergiotti per conto di Tua.
Biondi ha spiegato:
“Il consigliere D’Alessandro ha ribadito la volontà della Regione di arrivare alla fusione tra Ama e Tua, ma andranno fatte delle valutazioni per capire se, preliminarmente, sarà necessaria l’acquisizione dell’azienda aquilana in quella regionale. Ogni decisione verrà presa dopo che verranno completate le operazioni di due diligence. Finalmente si profila una svolta decisiva su un’operazione, fortemente voluta anche dai lavoratori Ama, che con un referendum hanno votato in massa per la fusione con Tua, possibile grazie alla collaborazione tra enti che possono e devono sostenersi per un solo obiettivo: facilitare e migliorare le condizioni di vita della collettività”.