Truffe dei bancomat, tre arresti a Pescara in due distinte operazioni
PESCARA, 20 giugno – Attraverso un ingegnoso sistema apposto agli sportelli automatici esterni delle banche si impossessavano delle carte bancomat dei clienti sostituendole con altre tessere precedentemente sottratte ad altre ignare vittime, prelevando così ingenti somme dai vari conti correnti. Fino a quando non sono stati sorpresi dagli agenti della polizia postale di Pescara, che hanno arrestato in flagranza un 45enne di origini campane mentre il complice è riuscito a fuggire. Gli stessi agenti, nel corso di un’altra operazione condotta in questi giorni, hanno arrestato anche due rom che dopo aver sottratto il bancomat ad un’ignara vittima lo avrebbero utilizzato per effettuare prelievi ed effettuare truffe on line.
Il primo arresto, quello del 45enne, è stato effettuato al termine di un’attività di indagine partita dopo le segnalazioni di alcuni cittadini, con gli agenti che sono riusciti a scoprire un ingegnoso trucco messo a segno da un gruppo che aveva focalizzato la propria attenzione sui bancomat posti all’interno delle cosiddette “aree self” degli istituti di credito: quelle aree cui si accede in genere attraverso porte scorrevoli, azionabili mediante l’inserimento in un apposito lettore della propria carta, e dalle quali si esce, una volta terminata l’operazione, pigiando un pulsante che riattiva le porte.
Pulsanti che i malviventi avevano sostituito con un apposito manufatto in cui introdurre la carta bancomat, con le vittime che dopo aver inserito la tessera per uscire si vedevano restituire non la carta originale ma una diversa, appartenente allo stesso circuito bancomat, che a sua volta era stata sottratta ad un altro cliente e utilizzata dai malfattori.
Un trucco di cui i clienti dei vari istituti si accorgevano quando ormai era troppo tardi, con il gruppo che per entrare in possesso del codice pin, necessario per effettuare poi i prelievi, aveva anche posizionato sulla sommità dei vari Atm interessati un’apposita microtelecamera.
Così, dopo aver preso il bancomat, i malviventi prelevavano immediatamente la maggior somma di contanti possibile presso altri Atm oppure effettuavano acquisti di beni di rilevante valore, sino all’esaurimento del plafond della carta o al suo blocco.
Gli accertamenti condotti dalla polizia postale hanno permesso di accertare come il manufatto servisse sostanzialmente a sostituire la carta, mentre le porte venivano aperte attraverso un telecomando e le immagini del pin trasmesse via wireless dalla telecamera ad un tablet in uso ai malviventi, che si appostavano all’esterno dell’istituto e che procedevano all’immediato ‘recupero’ della carta sottratta illecitamente.
Dopo aver accertato le modalità con cui agiva il gruppo la polizia ha dunque avviato un monitoraggio dei vari sportelli bancomat fino a quando un dipendente del compartimento della Polizia Postale, che in quel momento era fuori servizio, non ha colto in flagranza due dei presunti responsabili riuscendo a fermane uno mentre l’altro è riuscito a fuggire.
La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire 12 carte bancomat sottratte ad altrettante persone ed alcuni telefoni cellulari, oltre ad una carta ancora inserita nel manufatto realizzato dal gruppo ed utilizzata per effettuare 7 prelievi fraudolenti per un importo di oltre 5.000 euro.
Sempre negli ultimi giorni gli agenti della Questura di Pescara hanno arrestato due rom, posti ai domiciliari, che avrebbero utilizzato un bancomat intestato ad una terza persona per effettuare prelievi e realizzare truffe on line relative a false compravendite di smartphone. In questo caso le somme indebitamente prelevate ammonterebbero a circa 2500 euro.