CHIETI, 27 gennaio – Si pronuncerà tra una decina di giorni la gip Antonella Redaelli sulla richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva a carico del Rettore dell’Università di Chieti, Carmine Di Ilio, e del direttore generale dell’Ateneo, Filippo Del Vecchio, formulata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani.  Per oltre due ore i due sono stati ascoltati oggi dal magistrato.

Nei loro confronti c’è una denuncia presentata dal prof. Luigi Capasso, ex componente del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, per abuso d’ufficio. Avrebbero infatti revocato la nomina di Capasso nel cda della d’Annunzio negandogli la prevista possibilità di optare per quell’incarico o per  la direzione del Museo dell’ateneo.

Entrambi, inoltre, erano accusati di aver falsificato la convenzione con il Provveditorato opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna, approvata dal Cda, relativa ad alcune opere edilizie universitarie, fra le quali l’intervento alla caserma Bucciante.

Accusa di abuso per il solo Del Vecchio, che non si sarebbe astenuto dal partecipare, nel Cda, alla discussione sulla proposta di avvio di procedimento disciplinare nei suoi confronti. Abuso contestato anche a Di Ilio che si sarebbe rifiutato di portare al Cda la questione inerente il procedimento disciplinare e l’approvazione del contratto sulla nomina del direttore generale di Del Vecchio.

Di Ilio, secondo l’accusa, avrebbe inoltre estromesso il Cda dalla pratica sul procedimento disciplinare, trattandolo in via esclusiva e concludendo per l’archiviazione.

A Di Ilio è contestata anche la violenza privata per una lettera inviata a Capasso. Il direttore generale ha depositato una trentina di documenti, risposto a tutte le contestazioni ed entro la prossima settimana il suo difensore, Stefano Rossi, presenterà una memoria.

Il rettore a sua volta ha chiarito la sua posizione ed ha risposto a tutte le domande e con il suo avvocato Marco Spagnuolo, durante l’interrogatorio ha presentato una brevissima memoria.