Valanga “anomala”, la stazione sciistica di Prati di Tivo chiusa ad oltranza
PIETRACAMELA, 5 febbraio – La proroga dell’evacuazione totale dei Prati di Tivo potrebbe durare ad oltranza, con la chiusura degli impianti destinata a restare in piede a fronte di valanghe con “percorsi anomali” che mettono a rischio la sicurezza di tutti. A confermare la bontà della decisione assunta dal sindaco Michele Petraccia, sulla base di quanto stabilito dalla commissione valanghe e del bollettino Meteomont che dava un rischio slavine su una scala di 5, la valanga che ieri mattina è scesa giù per il canale della Giumenta arrivando a lambire una delle piste e l’impianto quadriposto, un’area che per l’attuale piano valanghe doveva essere in sicurezza.
Un pericolo quello delle valanghe emerso già il 18 gennaio, quando una slavina aveva raggiunto il residence Prati di Tivo, dove si trovavano solo il custode e la moglie che non avevano riportato danni e che avevano poi trovato ospitalità insieme ad altre persone alla Gran Baita dalla quale erano stati evacuati il 21, giorno in cui il sindao aveva emesso l’ordinanza di evacuazione totale dell’area.
Ordinanza poi prorogata e che aveva suscitato la protesta degli operatori turistici, convinti che ci fosse stato un eccesso di prudenza legato alla tragedia dell’Hotel Rigopiano. Ma le slavine che stanno continuando a staccarsi danno ragione alla decisione del sindaco.
A sottolineare l’imprevedibilità del fenomeno lo stesso responsabile del servizio valanghe Maurizio Felici, che ha spiegato come la valanga di ieri mattina abbia seguito una direzione anomale, completamente nuova. Valanghe mai viste, con direzione imprevedibili, che rendono non più attuabile il piano di sicurezza delle valanghe e che impongono, dunque, una chiusura ad oltranza della stazione sciistica.