Vasto, minacce alla psicologa: “Fammi vedere mia figlia o ti sparo”. Arrestato per stalking
VASTO, 30 agosto 2017 – La figlia è ospitata in una casa d’accoglienza e rifiuta a più riprese di vedere il padre. Il genitore pretende di incontrare la ragazza e minaccia il personale, prendendosela in particolare con una psicologa, alla quale arriva a dire di essere pronto a “spararle in bocca”. L’uomo viene arrestato, con l’accusa di stalking ed è attualmente rinchiuso, in custodia cautelare, presso il carcere di Torre Sinello a Vasto.
La vicenda ha avuto inizio diverso tempo fa, con le insistenti richieste dell’uomo di vedere la figlia, alle quali faceva seguito il costante rifiuto della minore. Il genitore ha iniziato allora a prendersela con il personale della struttura nella quale è ospitata la ragazza e in particolare con la psicologa, che il genitore riteneva responsabile anche di avere indotto la figlia a denunciare alcuni episodi di violenza che lo avevano visto protagonista.
L’uomo ha tempestato di telefonate la struttura, con toni alterati e minacciosi nei confronti di chiunque rispondesse al telefono: un susseguirsi di chiamate, incessante e ininterrotto, che ha costretto il personale a staccare il telefono, anche per non intimorire la ragazza, già alle prese con forti stati d’ansia.
Il livello delle minacce si è poi progressivamente innalzato, con l’uomo che ha iniziato anche a pedinare la psicologa, minacciandola di “sparare in bocca a lei e ai suoi figli”, qualora non avesse ottenuto di vedere la ragazza.
La psicologa, che in più occasioni aveva cercato di evitare di incontrare l’uomo, si è così ritrovata vittima di vere e proprie forme di persecuzione, che ne hanno limitato la libertà e violato la privacy, procurandole un tale stato di allerta e di ansia da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita e a denunciare il fatto alla polizia.
In seguito agli accertamenti effettuati e alle informazioni rese dal personale della Casa d’accoglienza, il Gip del tribunale di Vasto, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere, presso la locale casa circondariale, dove l’uomo rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.