ORTONA, 2 agosto 2017 – I sindacati hanno chiesto la cassa integrazione ordinaria ai vertici della Halliburton. E’ questa la notizia principale, emersa dall’incontro che si è tenuto questa mattina tra i rappresentanti dei lavoratori e gli esponenti della multinazionale attiva nel settore degli idrocarburi, dopo l’annuncio dell’apertura delle procedure di mobilità per 30 dipendenti della sede di Ortona.

All’incontro ha preso parte Carlo Petaccia, segretario generale della Filctem Cgil di Chieti, insieme agli altri delegati sindacali, mentre per la Halliburton erano presenti la responsabile del personale Federica Frazzini, il consulente del lavoro Paolo Rabottini e l’avvocato Laura Lucchesi. Petaccia riferisce:

“La controparte ha storto un po’ il naso, ma si è riservata di valutare la nostra richiesta in vista del prossimo incontro che si terrà il 6 settembre. Abbiamo esposto le nostre ragioni, spiegando che le condizioni del passato non ci sono più e che oggi non è semplice per chi perde il lavoro trovare delle alternative o delle nuove opportunità di impiego”.

In sostanza i sindacati hanno spiegato a chiare lettera all’azienda che non basta più pagare, in alcuni casi anche piuttosto profumatamente, per mandare a casa i lavoratori. L’azienda ha invece ribadito le motivazioni alla base dei 30 esuberi, legate alla crisi del settore e alla “necessità di dare vita ad una ristrutturazione che sarà effettuata su scala globale”.

Bisognerà dunque attendere il 6 settembre per conoscere le mosse successive. Petaccia spiega:

“Ci auguriamo che la nostra proposta, relativa alla cassa integrazione ordinaria, venga accettata. In caso contrario prenderemo in considerazione nuove iniziative, probabilmente apriremo una procedura di raffreddamento, anche se le forme di protesta nel settore degli idrocarburi sono disciplinate in maniera molto rigida”.