Violenza, spaccio e rapine: arresti e divieti di dimora per richiedenti asilo tra Avezzano e Sulmona
L’AQUILA, 13 giugno – Cinque misure di custodia cautelare in carcere e 4 divieti di dimora per altrettanti richiedenti asilo originari del Gambia, Niger, Ghana, Costa D’Avorio, Nigeria e Senegal. E’ il bilancio dell’ultima operazione condotta dalla squadra mobile della Questura di L’Aquila che questa mattina, su delega della Procura, ha eseguito le 9 misure cautelari oltre a 24 perquisizioni in tutto il territorio aquilano ed in particolare nelle province di Avezzano e Sulmona. Agli indagati, in base ai diversi ruoli e posizioni, vengono contestati reati che vanno dalla rapina alla violenza sessuale fino allo spaccio.
Le misure sono arrivate al termine di una lunga attività di indagine, partita dopo una rapina con violenza sessuale di cui era stata vittima, lo scorso 25 novembre, una ragazza residente a L’Aquila. La giovane, che intorno alle 2 del mattino stava rientrando a casa dopo una serata passata con gli amici, era stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto che, dopo averla afferrata per il collo e averle messo una mano avanti alla bocca per impedirle di urlare, l’aveva trascinata all’interno di un fabbricato inagibile, puntandole un oggetto alla gola.
Una volta all’interno, dopo averle intimato di consegnargli il telefono ed il denaro, l’aggressore aveva iniziato a palpeggiarla finché la ragazza, approfittando do un momento di distrazione dell’uomo, non era riuscita a fuggire e a denunciare tutto alla polizia. Da qui l’avvio delle indagini che avevano portato ad individuare come autore dell’aggressione e della rapina un 20enne del Gambia ospitato in una comunità per richiedenti asilo.
Ed è proprio indagando sul giovane che gli agenti hanno scoperto l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale capeggiato da un connazionale dell’uomo, un 28enne domiciliato a L’Aquila e già conosciuto alle forze dell’ordine per reati legati agli stupefacenti e per episodi di ricettazione, soprattutto di telefoni cellulari rubati. Nel corso di una perquisizione effettuata presso il centro di accoglienza dove il 28enne risultava domiciliato, gli agenti hanno infatti rinvenuto degli apparati mobili muniti di sim- card intestate a soggetti inesistenti ed impiegati dal team criminale, con i successivi approfondimenti che hanno permesso di sgominare anche una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti diretta ai giovani, anche minorenni, da parte dei 9 soggetti raggiunti questa mattina dalle relative ordinanze.
Gli indagati, secondo quanto ricostruito dagli agenti, incontravano i clienti in centro storico, in pieno giorno e nei pressi dei palazzi in ricostruzione, con i pusher che si presentavano agli incontri a bordo di biciclette in modo da dileguarsi per i vicoletti del centro e sottrarsi facilmente al controllo in caso di intervento da parte della Polizia.
Un altro espediente che ha reso difficoltoso ricostruire le attività illecite commesse dal sodalizio criminale è stato l’utilizzo di idiomi dialettali quali mandingo, wollof e broken english, quest’ultima una variante dell’inglese con contaminazioni dialettali proprie degli indagati.
Le perquisizioni effettuate questa mattina hanno interessato cittadini extracomunitari richiedenti asilo, domiciliati oltre che nel territorio del capoluogo abruzzese, anche residenti a Firenze e Roma, entrati in affare con il gruppo criminale indagato.