Vulnerabilità sismica, la Provincia di Teramo chiude due scuole
TERAMO 4 agosto – Due scuole, l’Ipsia Pagliaccetti di Giulianova e il “Marino” di Teramo, rispettivamente con 150 e 200 studenti saranno chiuse dalla Provincia di Teramo e ospitate in istituti che hanno disponibilità di aule. E’ questa la prima decisione immediata presa dall’ente al termine degli studi di vulnerabilità sismica sugli edifici.
Mancano soltanto cinque edifici all’appello. Per tutte le strutture scolastiche, la Provincia ha commissionato anche le prove statiche in maniera da avere un quadro complessivo sulla tenuta delle strutture.
Altro calcolo compiuto sulla base di convenzionali indicatori tecnici ed economici quello relativo ai costi di adeguamento sismico di tutto il patrimonio scolastico: per arrivare al valore massimo di 1 occorrono 163 milioni di euro.
“Faremo subito i lavori nelle strutture che hanno un buon indice e che in tempi brevi e con investimenti già previsti possono raggiungere un grado di sicurezza ottimale– ha dichiarato questa mattina il presidente Renzo Di Sabatino – il Milli, il Comi, il Pascal a Teramo sono tutte strutture sulle quali certamente investire anche perché hanno spazi significativi e che rappresentano una risorsa significativa in un piano di riorganizzazione. Gli indici sono solo l’inizio di un percorso: sulle scuole c’è la nostra massima attenzione sia per ragioni di sicurezza sia perché è chiaro che le scelte hanno ricadute socio-urbanistiche determinanti per le città dove sono ospitate: la Provincia si è fatta una sua idea ma ci confronteremo con gli enti locali”.
Il consigliere delegato Mirko Rossi è entrato nel dettaglio delle schede:
“Entro fine agosto arriveranno anche gli indici delle scuole che ancora mancano all’appello – ha sottolineato – ma allo stato delle conoscenze non ci aspettiamo sorprese negative. Il lavoro è complesso significativo sul piano delle procedure tecnico-amministrative: ogni scuola ha più corpi, ogni corpo deve essere valutato singolarmente. Ogni scuola ha una storia, all’Einstein di Teramo, ad esempio abbiamo deciso di compiere tutti e tre i livelli di esame perché volevamo essere certi del risultato”.
La Provincia ha a disposizione un ampio patrimonio di edilizia scolastica che, a prescindere dalle priorità determinate dal terremoto e dalla messa in sicurezza, consente di pianificare la riorganizzazione degli spazi anche sulla base dell’andamento delle iscrizioni e della popolazione studentesca.
“ Al Pascal” di Teramo sono già stati destinati 5 milioni e 400 mila euro per un intervento che porterà la struttura a raggiungere l’indice massimo sui corpi di fabbrica oggetto di intervento – ha proseguito il Presidente – L’Ufficio scolastico per la ricostruzione ha approvato definitivamente il progetto di miglioramento sismico del “Comi” di Teramo che porterà l’intera struttura del corpo più antico (quello frontale) allo 0,80. in questo caso si recupera uno spazio “sicuro” per una popolazione studentesca di circa oltre 800 persone. Il liceo “Delfico” è titolare di un intervento che prevede la sistemazione dell’ultimo piano e del tetto per un importo di 1 milione e 175 mila euro ma questo, pur migliorando l’assetto complessivo della scuola non aumenterà l’indice di vulnerabilità. La Provincia ha chiesto alla Regione altri 2 milioni e 500 mila euro per completare l’intervento e recuperare ad uso scolastico anche questa porzione”.
La messa in sicurezza al massimo degli indici di tutte le strutture scolastiche esistenti comporterebbe una spesa di 163 milioni di euro, perciò la Provincia avvierà un ragionamento su nuovi poli scolastici che costerebbero meno e sarebbero realizzati utilizzando le migliori tecniche e tecnologie antisismiche.